mercoledì 29 maggio 2013

Ciccio sposa Viola

Che nomi strani, ma in realtà è il connubio tra un ristorante nell'entroterra riminese ed una birra artigianale, rispettivamente "Il Ciccio" e "Viola".

Il locale in questione è molto caratteristico, troverete stampe moderne mixate con tavoli e sedie country, un camino davanti a cui sedersi su poltroncine zebrate con due grandi labbra rosso fuoco.
In sala Francesco vi coccolerà con la sua dolcezza, mentre Tiziano delizierà il vostro palato dalla cucina.
Tutto self made, fresco di giornata e sperimentale.
Hanno proposto un menù da abbinare ad una birra, in cui la stessa veniva servita non solo per accompagnare le portate ma anche utilizzata per la loro cucina.
Era la birra "Viola", prodotta da un imprenditore locale, in memoria del nonno che orgoglioso della sua nuova e fiammante Fiat 127 diceva sempre "la va come una viola".
Bionda, rossa o doppio malto, tre tipologie con tre diverse gradazioni per accompagnare dei formaggi stagionati, della pasta ripiena o un arrosto non importa: il sapore deciso, fresco e gli aromi che sprigiona vi conquisteranno.
Interessante la versione gelatina ricavata dallo chef per accompagnare i formaggi, in sostituzione della solita confettura: è riuscito a mantenere il sapore della birra in un alimento sottoposto ad alte temperature prima di arrivare a temperatura "+4" sulla vostra tavola.
Non posso che consigliare vivamente il ristorante ed il suo "rollè di manzo cotto alla birra Viola ripieno di speck, fontina e funghi" accompagnato dalla Viola N. 3 (in assoluto la mia preferita), una bionda doppio malto, dal dolore ambrato ed un retrogusto amarognolo tipico del luppolo impiegato nella sua fermentazione.
Se siete amanti dei primi non perdetevi la pasta fresca, viene fatta da loro, e potrete gustarne una versione spessa e ruvida come solo le nostre nonne riescono a fare.
Ciliegina sulla torta? Un mascarpone con le fragole, cremoso, compatto e areato a puntino: me ne sarei fatta fuori una cofana (come si dice in dialetto nel profondo sud, il mio Salento).
 
Vivamente consigliato per papille gustative goduriose :-P
 

domenica 26 maggio 2013

San Settimio: pace dei sensi

Sono rientrata da poco da un soggiorno a San Settimio, riserva privata, albergo diffuso e tenuta situata a Palazzo, frazione di Arcevia a circa venti chilometri da Senigallia, nelle Marche.
 
Nessun problema per trovarlo, le indicazioni sono chiare, ma non avrei mai immaginato quello che mi sono ritrovata davanti e quali avventure mi aspettavano dietro l'angolo.
 
Non passa molto, dopo essere usciti dall'autostrada, che il paesaggio cambia, fanno capolino le colline, gli alberi ed ogni sfumatura di verde.
 
Appena imboccata la deviazione che conduce alla tenuta sulla destra ci accoglie un lago seminascosto dalla vegetazione, la strada è ombreggiata da alberi secolari, ogni tanto un casale con giardini dove regna la pace, qualche sdraio per godersi il sole ed un angolo barbecue.

 
Poi il maneggio, con i cavalli che vi fanno l'occhiolino dal loro angolo di paradiso, sino ad arrivare al corpo centrale, una struttura che segue le linee della collina, in pietra, legno e ampie vetrate per godersi il panorama mozzafiato anche dall'interno.
 
Percorsi avventura da fare a piedi, in fuoristrada o quad, alla scoperta di una riserva naturale che la proprietà ha rispettato, pur restaurando e portando a nuovo vecchi casali ed ampliando i servizi per la propria clientela mediate la spa, la piscina e le aree all'aperto per i clienti, dove rilassarsi, consumare un pasto leggero o bere qualcosa di rinfrescante.
 
La cucina è ottima e ritroverete nei piatti i prodotti che la terra che vi circonda produce (credo di non aver mai mangiato delle ciliegie così buone in vita mia), da non perdere il pane tostato con la confettura di pere e cannella a colazione, l'insalata di pollo con noci e pinoli a pranzo ed a cena fatevi coccolare dallo chef, saprà proporvi un mix di tradizione e genuinità che vi faranno amare ancora di più il territorio.
 
Animali in libertà, percorsi avventurosi con le funi o il ponte tibetano, la scoperta di angoli ancora nascosti ed inesplorati di questa immensa tenuta vi entusiasmeranno e stupiranno: io non avevo mai visto una pecora saltare una staccionata, voi?

 
A tutto questo va aggiunto per me il non plus ultra, il fattore che rende una vacanza a San Settimio davvero speciale: l'accoglienza, sentirsi a casa, un ambiente familiare, sereno, dove anche le persone che vi aspettano trasmettono la pace che regna fuori e tutt'intorno.
 
Questo è ciò che rende la tenuta un posto speciale: le persone.
 
Grazie a tutti per aver reso indimenticabile il nostro soggiorno.
 
Perché lo consiglio? Perché resta nel cuore.
 
 

 

domenica 12 maggio 2013

L'Orto

Settimana scorsa ero ad Empoli ed abbiamo pranzato in questo ristorantino in città: l'Orto.
 
E' un vero e proprio giardino in città, lo stile mixa lo shabby chic al provenzale, passando da un saletta ad un altra in ambienti naturali e integrati tra esterno ed interno, con un intermezzo: la cucina.
 
Questa è una nota davvero positiva, perché quando un ristorante permette ai clienti di vedere quello che accade in cucina, questo è in genere sinonimo di "garanzia, qualità e pulizia".
 
Il servizio è celere e informale, come il locale del resto, ma con la simpatia tipica dei toscani che mette subito di buon umore.
 
Essendo una colazione ed aspettandoci un pomeriggio impegnativo abbiamo optato solo per qualcosa di leggero: un primo ed un dolce.
 
Che dire? I classici e tipici pici cacio e pepe erano da urlo, abbiamo anche provato la versione "mare" con tonno e capperi ed anche questi erano fantastici.
 
Poi abbiamo concluso degnamente con una tarte tatin "estiva" che mi ha riportato all'infanzia ed a quella che preparava mia nonna quando ero piccola, che accende accende le mie papille gustative e la mia gola ogni volta che sento le parole magiche "torta di mele".

Buon appetito e non perdetevi questo suggestivo localino che vi porterà oltre la "città".