lunedì 29 ottobre 2012

Maky's Cake: no Magnolia

Dovreste ormai sapere che sono filo americana anche per il cibo e quando sento che aprono una pasticceria americana non posso che fiondarmi per provarla.
Questa volta però non è andata per niente bene.
Quando hanno aperto Maky's Cake a Rimini ho pensato che avrei potuto smettere di andare a Cesena solo per un pasticcino, bene ho preso una sonora cantonata.
In dieci anni che sono qui ho imparato che nessun bar ha i croissants burrosi perchè risulterebbero invendibili, in quanto fanno a pugni con il gusto dei romagnoli e questa nuova pasticceria ha ben pensato di calibrare un tipico dolce americano sui gusti degli indigeni.
La cream cheese non è dolce, la crema al burro sa di panna e non di burro, il ripieno non è cremoso, ma un pezzo di marmo e l'impasto non ha nulla di soffice e friabile.
Se si pensa che il mercato non sia pronto per un certo prodotto  perché farlo? 
Hai voglia di distinguerti? Crea un nuovo prodotto e dagli un nuovo nome.
Resto fedele alla mia Magnolia made in Usa e per ricordare continuerò ad essere una fidelity della mitica Kevin & Victory a Cesena.
Dreaming USA, forget Rimini ...

venerdì 26 ottobre 2012

Pechino nel cuore: perchè?

Prendo spunto dal commento e dalle domande fatte da un lettore per approfondire l'esperienza Pechino.
Se sia il thè o meno a rendere i cinesi un popolo con un sistema immunitario da paura non lo so, io purtroppo non posso berlo, l'ho comprato per portarlo in Italia e offrirlo ad eventuali ospiti, ma per motivi medici non posso sperimentarne i benefici.
Sicuramente serve un'ottima immunizzazione per stare lì a lungo, in quanto l'igiene per loro è un concetto un pò diverso rispetto al nostro.
Un esempio sono il fatto che ai bambini piccoli non viene messo il pannolino, ma tutti i pantaloni sono dotati di apertura a livello del cavallo per permettere ai bimbi di espletare le proprie esigenze fisiologiche semplicemente accovacciandosi, negli spazi aperti, mentre poi mamma/papà raccoglieranno il "prodotto" prima di andar via.
Questo fa si che l'odore di escrementi sia persistente in giro per la città, anzi in alcune zone è a dir poco nauseante.
Non amano mettere la mano davanti alla bocca quando tossiscono e starnutire "en plein air" è lo sport nazionale, i bagni pubblici sono quasi tutti alla turca e molti sprovvisti di lavandino per lavarsi adeguatamente le mani dopo.
Quindi non è dato sapere se sia il thè o la sopravvivenza della specie a decretare la prode forza dei loro anticorpi.
Per ciò che concerne il cibo diciamo che in linea di massima quello che si trova nei nostri ristoranti si trova anche lì, solo che sono tutti piatti freschi e non surgelati all'origine, essendo quindi fatti al momento il gusto ci guadagna notevolmente.
Ho visto persone uscire dal ristorante cinese in Italia con i conati e lì mangiare per due.
Poi ci sono anche i prodotti tipici che qui non troveremo mai, come i pipistrelli alla griglia o gli scarafaggi fritti, oppure gli stessi animali/insetti vengono usati per preparare delle zuppe.
Per loro il cibo è condivisione, quindi tutto quello che i commensali ordinano finisce al centro del tavolo, sempre rotondo, e tutti possono servirsi la loro razione, anche se non conoscete le persone che sono al tavolo con voi.
Chiedo venia, ma non me la sono sentita di mettere così duramente alla prova le mie papille gustative, per quanto sia una di  quelle persone che quando è all'estero predilige adeguarsi alle abitudini indigene in termini culinari e non solo.
Per il resto sono un popolo, che corre sempre, sono in tantissimi, le file per prendere la metro sono lunghissime ed hanno un'intelligenza molto attiva, infatti basta scambiare due parole con i propri connazionali per tradurre un discorso e loro hanno già imparato la stessa frase in inglese ed italiano.
Hanno il commercio nel sangue, è incredibile vederli contrattare tra loro, per qualsiasi cosa, dal taxi allo shopping, alla cena bisogna sempre controllare i listini ed il conto, oltre al resto in moneta mille volte, anche dopo aver contrattato il prezzo per quasi un'ora; sembra che per loro il tempo sia irrilevante, ne hanno a volontà quando si tratta di trattive commerciali, poi in giro corrono come matti.
Hanno un forte senso della patria, per l'anniversario della repubblica, loro festeggiano per un'intera settimana e arrivano da tutta la nazione a Pechino per rendere omaggio e visitare il mausoleo di Mao, oltre a girare per la città agitando sempre la bandierina rossa.
Sono molto litigiosi, urlano tra loro per inezie, la guida è molto "free" (il nostro tassista si è fatto 10km di strada a scorrimento veloce a 3 corsie contromano perchè stanco di stare in coda), mentre le nuove generazioni sono molto attente ai trend, quindi tutti talmente griffati ed "à la page" da sembrare usciti da una pagina di Vogue.
Non amo di loro il fatto che facciano i tonti quando non gli conviene, un pò come recita il proverbio "non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire", quando qualcosa non garba fanno finta di niente, smettono di parlarti in inglese ed asseriscono di non capire.
Esempio eclatante: io ho sempre prelevato dal bancomat o cambiato gli euro che avevo al desk del cambio in hotel, mi sono ritrovata in un ristorante e mi hanno rifiutato una banconota perchè falsa.
A quel punto tornata in hotel ho controllato ma avevo perso la mia copia della ricevuta di cambio con i numeri di serie delle banconote che mi avevano dato, gliela ho chiesta tutti i giorni, sempre a persone diverse, finchè non sono ripartita, da che erano tutti disponibili e parlavano un inglese perfetto in un attimo si sono trasformati in esseri muti e privi di qualsiasi nozione linguistica diversa dal mandarino.
Alla fine stiamo parlando di dieci euro, che in confronto al costo complessivo del viaggio sono un'inezia, ma è una questione di principio più che economica.
Comunque sono tornata a casa con il mio centone falso: souvenir!
Sicuramente gran lavoratori, grandi fumatori, sono su un altro pianeta rispetto a noi, ed è uno di quei posti dove non ti senti a casa, ma turista per sempre, sei diverso e lo sarai sempre, ma questa credo sia proprio la sua bellezza, il suo essere unica, il suo essere Made in China.
Quindi per tutte queste diversità, sia come popolo che a livello linguistico, è uno di quei posti dove non consiglierei di andare nella versione "turista fai da te", a meno di essere esperti viaggiatori.
Sono tornata da tre settimane e già ci tornerei, forse oltre al mal d'Africa c'è anche il mal di Cina? Mah!
 

lunedì 22 ottobre 2012

Pechino: informazioni utili e futili parte 2

Bene siamo sempre a Pechino ed io sono sempre qui a consigliarvi/raccontarvi il mio girovagare per la città delle contraddizioni.

*) Vi manca via Montenapoleone? No problem, i cinesi hanno pensato anche a quello e di giorno potete dirigervi nella centrale e frentica via Wangfujing (c'è anche la fermata della metro con lo stesso nome, non ci si può sbagliare). Centri commerciali stile rinascente, dove troverete stand di tutti i brand del lusso, boutique deluxe e griffe da tutto il mondo, oltre a negozi specializzati e di prodotti tipici, come seta, thè e ventagli.
Al tramonto la sorpresa, la strada si trasforma in un mercato con chioschi di cibo tipico che propongono spiedini di pipistrello o frittura di scorpioni e la buonissima frutta caramellata: sorprendente!

*) Altro giro altra corsa verso il tempio del cielo, dove, come in tutte le strutture del genere, predomina, il rosso, l'oro ed il blu che richiama fedelmente il nome dato al complesso. Anche qui tanto tempo a disposizione, piedi buoni e se non volete impazzire con i trasporti è consigliabile un taxi o un auto con autista per la giornata.
*) Per lo shopping vivamente consigliato il silkstore, dove, contrariamente a quello che accadeva in Sex & the City II, non abbiate timore di fare l'esperienza proibita, anzi "dovete" farla. Vi consiglio di chiedere sempre il prodotto "good quality" ed anche modello e marca specifica di quello che cercate, non vi spaventate se vi porteranno in luoghi macabri e all'apparenza poco sicuri, nessuno attenterà nè alla vostra sicurezza nè ai vostri averi.
Quello che vedete in vetrina non è che uno specchietto per le allodole, i gioielli veri sono gelosamente custoditi.
Lanciatevi pure nell'acquisto della seta al metro o nella biancheria per la casa ricordandovi, tornati a casa, di lavare il tutto anche in lavatrice ma solo con dell'ottimo shampoo "neutro".
 
Se pagate con la carta di credito vi applicano ovunque il 4% di commissione aggiuntiva sul prezzo pattuito, quindi sempre meglio premunirsi di contanti, anche se al piano terra ci sono 2 utilissimi bancomat.
Vi informo che io ho comprato lì un secondo bagaglio da imbarcare in stiva ;-)


*) Per un'esperienza culinaria da leccarsi i baffi provate Tairyo - Sanlitun Village south - Chao Yang District; ci si accomoda lungo un bancone dove un cuoco cucina davanti a voi quello che ordinate, dolce compreso: una libidine la banana saltata con il gelato!



*) Come albergo io sono stata al Novotel, comodo perchè all'uscita della metropolitana alla fermata di Chongwen Men, sulla circle line, servizio ottimo per noi occidentali e sia il concierge che l'ufficio escursioni ci sono stati di notevole aiuto, con traduzioni e bigliettini in mandarino per ogni occasione ed emergenza, inoltre internet free per chiamare casa con Viber a costo zero e messaggi gratis con whatsapp, cosa non da poco essendo le tariffe in roaming davvero alte ;-)

La Cina, come forse tutti i posti dove le differenze con le nostre consuetudini sono ben marcate, è un paese per il quale bisogna partire sapendo che non sarà un viaggio facile, anzi sarà a tratti abbastanza sconvolgente e niente di quello a cui siamo abituati ci può preparare.
Il mio motto è che ogni viaggio termina quando si parte e poi diventa esperienza di vita, in questo caso un'esperienza che se affrontata a cuore aperto lascia un segno indelebile e cambia profondamente.
Per il resto come tutti i posti lasciatevi guidare dall'stinto e dalla voglia di conoscere, dai colori e dai profumi, a volte siate anche un pò burberi ma assorbite ogni attimo che trascorrerete in questa ecclettica città.

(Pechino: informazioni utili e futili parte 1)

... per un pò di emozioni, i miei pensieri from Pek
 

lunedì 15 ottobre 2012

Pechino: informazioni utili e futili

Si parte per Pechino, cosa dirvi?
Prima di tutto scarpe comode, perchè qualsiasi meraviglia della città decidiate di visitare saranno fondamentali, oltre ad un buon allenamento fisico.
Infatti che facciate un'escursione alla muraglia, alla città proibita o al palazzo d'estate, ci saranno chilometri e chilimetri da fare e tante scale, pertanto "scarpe che siano pantofole"!
Essendo la lingua un grosso problema ed allontanandosi dalla città (dove già scarseggiano) le persone che parlano inglese diventano un miraggio, vi consiglio le escursioni con guida parlante inglese e mandarino, specialmente se volete andare alla muraglia che dista due ore di macchina da Pechino o visitare i dintorni della metropoli.
Le mie esperienze da "turista" sono state...
*) Un laboratorio artigiano, dove scolpiscono la giada ed altre pietre dure con minuziosità mediante una punta in metallo sottile collegata ad un braccio metallico provvisto anche di luce ed a sua volta collegato ad uno da cui esce sempre un rivolo costante d'acqua che asporta i residui di polvere formatisi. Tutte le sculture vengono fatte partendo da un blocco unico di pietra, che sia un'imbarcazione o la sfera della famiglia, costituita quest'ultima da tre sfere con diversi fori (stile formaggio emmenthal) che raffigura, partendo dall'esterno, i genitori che avvolgono i figli ed i nipoti, in un abbraccio di amore e protezione dal mondo esterno.
*) La Grande Muraglia, imponente e magica, che trasmette sicurezza sia per la funzione che per la conservazione dopo secoli di vita; prendete pure la funivia per andare su, a piedi è impossibile, anche perchè una volta in alto vi aspettano gradini su gradini, salita e discesa, senza fine.


Entrate in una delle torrette di vedetta per godere di una vista mozzafiato che spazia dal cielo ad una vegetazione rigogliosa e lussureggiante. Nel tornare a valle vi aspetta un mercatino ricco di biancheria per la casa ed abiti in seta, approfittatene, sono molto belli e se sapete contrattare bene, il prezzo sarà tanto conveniente quanto la loro bellezza.


*) La cerimonia del the: è come un bagno in acqua termale, relax per corpo e mente. Ne esisitono per tutti i gusti e per mitigare qualsiasi acciacco, quello che si consuma in genere in filtri in Cina non è considerato vero the, solo quello in foglie essiccate naturalmente è per loro il prodotto tanto adorato e di largo consumo. I cinesi lo bevono come noi beviamo il caffè, basta un cucchiaino di foglie di the nel filtro della borraccia da passeggio o nella tisaniera e poi si può "rabboccare" l'acqua calda sino ad otto/dieci volte al giorno. Le proprietà curative sono efficaci solo se si bevono almeno tre tazze al giorno. Se negli States girano tutti con il bicchiere di caffè, qui girano con il thermos del the.
 
*) Dal baco alla seta: questa è stata forse l'esperienza più intrigante, vedere come una semplice larva, produca un bozzolo che porta a tessuti mordibi e lisci come la pelle di un bambino.


Telaio e attrezzi ormai datati, srotolano il filo che forma il singolo baco per intrecciarlo con altri due, per avere il filo finale sottile e forte che contraddistingue la seta. Noi siamo abituati a vedere solo tessuti, invece producono anche piumini per il letto, caldi in inverno e freschi d'estate, che ti avvolgono come un bozzolo e nella sua sofficità il corpo ritrova la temperatura ideale per un sonno ristoratore.
Io l'ho comprato e vi assicuro che non ho mai provato nulla di simile :-D
*) Villaggio olimpico: maestosi i quattro edifici simbolo delle olimpiadi 2008, situati in un quartiere moderno, dove gli edifici e le strade ricordano più che altro le grandi metropoli occidentali. E' possibile fare un tour guidato all'interno per gli appassionati di sport e anche di architettura.
 
 
*) Piazza Tien an men e la città proibita: quando andate a vedere la piazza più grande al mondo, non potrete non entrare nelle città proibita, i percorsi sono obbligati pertanto armatevi di tanta pazienza, gambe forti e una giornata a disposizione. La piazza è immensa, per entrare al mausoleo di Mao, c'è sempre la coda, idem per i biglietti di ingresso per la città proibita, tenete conto che entrate in un punto ed uscite dalla parte opposta, quindi poi essendo le distanze non indifferenti vi conviene prendere un taxi, non è fattibile un andata/ritorno a piedi. All'ingresso sono comunque disponibili piantine gratuite della residenza , oltre che un desk informazioni dove, grazie a dio, parlano un pò di inglese.
E' sicuramente uno dei posti da vedere, può piacere o meno questa architettura tipica che richiama opulenza, con i colori cangianti e intensi, con i suoi viali e le sue scale, ma la buona riuscita della visita dipende solo dalla vostra resistenza fisica: è davvero un impresa, come tutto in questa città!
 
*) Palazzo d'estate, un pò lontano dal centro, immenso con i suoi due laghetti interni ed il fiume, ma bellissimo. Anche qui ci vuole un giorno intero solo per visitarne una parte, chilometri e chilometri di viali, scale a non finire e per i più temerari, c'è anche il percorso sulle rocce immersi nella boscaglia.
I templi sono ricchi di sculture e finiture in oro, i colori vanno dal rosso al blu, le facciate sono ricoperte da bassorilievi e incisioni, la vegetazione florida.

Sconvolgente il gigantesco barcone in pietra sul fiume e se poi ne avete voglia potete sempre fare una gita sulla barca dragone che fa fare il giro della tenuta sul fiume, per una visuale a 360°C.
 
Credo di avervi stancato...ops!
Ma non finisce qui ... a breve la terza puntata di questo viaggio incredibile :-)

Pechino: informazioni utili e futili parte 2

... e poi le mie emozioni from Pek

 




martedì 9 ottobre 2012

Pechino: i miei pensieri

Grazie ai sentimenti sinceri e profondi che legano le persone, fondamentali per definire una leale amicizia, mi sono ritrovata in Cina con Ale.
Grazie a Facebook che ha rimediato a numeri di telefono smarriti ed a venti anni di spostamenti, gioie e dolori ... eccoci di nuovo insieme pronte a conquistare "il mondo".
E gli ultimi venti anni scompaiono in un volo Roma-Pechino di Alitalia a cui vanno i complimenti per la coperta Frette e un plauso all'equipaggio per un decollo e atterraggio effetto "piuma" oltre ad un servizio di assistenza attento e puntuale, inoltre per una volta il cibo in aereo era commestibile (evento molto raro).
Per il soggiorno sono consigliati gli alberghi di catene internazionali per avere un servizio ed una pulizia che rispecchia maggiormente gli occidentali e per avere un interlocutore che parli uno scolastico inglese, se invece avete dimestichezza con la lingua e non vi spaventa nulla, provate una struttura tipica a gestione locale, ma occorre uno spiccato spirito di adattamento:non è un paese per tutti.
La lingua è un vero scoglio in Cina visto che parlano tutti solo il mandarino, ma quasi nessuno inglese ed oltre alla metropolitana ed all'aeroporto, troverete solo sinogrammi, questo rende la vacanza logisticamente impegnativa; noi abbiamo ovviato facendoci scrivere dal concierge tutte le destinazioni in mandarino per poter "comunicare" con i tassisti.
Ci sono tanti taxi, sia regolari (con tassametro) che abusivi (con cui dovrete sempre contrattare prima la tariffa), in caso di orario di punta conviene il trasporto poco convenzionale, se non c'è molto traffico prendete pure il taxi, costa veramente poco.
Quando vi recate in un negozio, ristorante o comunque in qualsiasi attività commerciale, occorre fare molta attenzione, chiedete sempre lo scontrino e controllate gli importi prima e dopo il pagamento (tendono a sbagliare volontariamente ed a variare un prezzo esposto nel tragitto che lo separa dalla cassa al vostro scontrino), oltre che al resto, cercate sempre di avere poche banconote da 100Y poichè i tassisti sono degli ottimi prestigiatori, pertanto voi pagate con una banconota fresca di bancomat e loro ve la rendono falsa pretendendo un cambio (le banconote false da 100Y hanno la scritta 100 in colore verde non cangiante ed anche il tipo di carta è diverso).
Se non  amate la folla, essere strattonati e dover sgomitare per salire o scendere da un vagone della metro, forse non è la città che fa per voi.
Le immagini che vedete della folla che si muove per le vie di NY o che attraversa la strada nei film ambientati negli States rappresenta solo una minima parte del formicaio in cui vi ritroverete a Pechino.
Fiumi di gente in ogni dove...
Non abbiamo particolarmente risentito dell'elevato tasso di smog che caratterizza la città perchè siamo arrivati quando aveva appena finito di piovere per tre giorni, altrimenti la cortina è così spessa che non si vede nemmeno il sole: fortunelli!
Il clima è rigido in inverno e torrido nei mesi estivi, pertanto si consiglia di visitarla in primavera e autunno ma ricordatevi di vestirvi a strati, è una di quelle città dove esistono le mezze stagioni pertanto è fresco al mattino presto ed alla sera, ma durante le ore più calde la temperatura sale ed il caldo si fa sentire (non meravigliatevi se in metro l'aria condizionata vi farà gelare, vista la moltitudine di gente è necessario per tutelare la salute di tutti).
E' uno di quei posti che ti fanno sentire turista, ma che ti colpiscono, che ti fanno amare ciò che è diverso, una di quelle esperienze che colpiscono nel profondo, che ti fanno amare ancora di più ciò che ti aspetta a casa o decidere di cambiare radicalmente al ritorno: è la sorpresa che stravolgerà la tua vita.
Dettagli su cibo, monumenti e shopping nel prossimo articolo ... per ora vi lascio sognare ;-)

Pechino: informazioni utili e futili
Parte 1 e Parte 2