mercoledì 13 aprile 2011

Le 7 Porte

E' uno storico ristorante sito in Barcellona (Spagna), famoso per la sua paella e i plateaux royale di frutti di mare crudi (buoni e tanto afrodisiaci ;-))
E' stato fondato nel 1836 e ancora oggi sono visibili gli arredamenti e gli stucchi dell'epoca grazie alle continue restaurazioni fedeli al secolo che fu.
I camerieri in livrea bianca, il piano in sottofondo, queste fantastiche padellone di paella fumanti che girano per il locale, i lampadari in tessuto plissettato di un colore che sa di antico, rendono il locale e l'atmosfera da sogno.
Naturalmente è obbligatoria la prenotazione, anche con il tavolo riservato la coda è inevitabile, ma vi assicuro che ne vale la pena.
Vi sarebbe piaciuto vivere nei meravigliosi anni '20? allora non potete non andare a cena in questo ristorante, sembra di vivere in un film...

Le 7 Porte - Barcellona

martedì 12 aprile 2011

Madrid

Sono stata a Madrid per la prima volta a metà ottobre con mia madre e delle amiche, eravamo 5 donne, abbiamo preso una family room con 2 bagni ed abbiamo condiviso ogni istante di questa avventura.
Siamo partite tutte insieme da Milano (per questioni logistiche con cui non vi tedio) e arrivate lì, seguendo le indicazioni della guida, abbiamo comprato l'abbonamento per la metro per tutta la durata del soggiorno.
Attenzione: contrariamente a quello che succede in Italia dove i controlli avvengono all'uscita dei tornelli, lì li fanno appena scesi dal treno e oltre ai controllori della compagnia di trasporti ci sono anche dei poliziotti di supporto, praticamente non si scappa.
Comunque il costo è esiguo, quindi non val la pena rischiare.
Avevamo preso l'hotel in una traversa di Plaza del Sol e non avete idea di cosa ci siamo trovate davanti.
Arriviamo alla nostra fermata del metro, pronti per scendere alle 22,00 e, da non crederci, un fiume di gente si è riversata fuori dai treni, nei tunnel della stazione sembravano le 8 del mattino a Milano, non sembrava tarda serata (da noi alle 22 la metropolitana è praticamente vuota).
Alle 22 sembrava pieno giorno, giovani, famiglie con bambini, anziani: tutti in giro per le strade, locali pieni, una città che sprizzava gioia di vivere.
Dopo una remise en forme molto veloce ci siamo diretti a Casa Patas, un ristorante con annessa la saletta dove si esibivano cantanti e ballerini di flamenco.
Oltre ad aver mangiato benissimo, lo spettacolo è stato travolgente, il patos del pubblico ti coinvolgeva e ti trasportava in un'altra dimensione ...sembrava di vivere un dramma all'interno del dramma stesso.
Alle 3 del mattino ormai stanche e felici dell'esperienza vissuta ci siamo dirette verso il nostro hotel, eravamo dubbiose se farlo a piedi o in taxi, ma volevamo che l'aria fresca ci aiutasse nell'ultima fatica ed abbiamo optato per una bella camminata notturna.
Anche questa volta una piacevole sorpresa: non eravamo le sole!
Sembra che la notte per i madrileni non termini mai e che il mattino non abbia poi così tanto oro in bocca, perchè la città dorme sino alle 10 del mattino, tutto tace, molti bar sono chiusi e i pochi aperti sono vuoti; ma non andate a far colazione alle 10,30 ...la fila è interminabile.
Abbiamo girato in lungo e in largo, abbiamo visitato il Prado e il Reina Sofia, il parco del B. Ritiro, il mercato del Rastro e visto la famiglia reale a meno di 4 metri, oltre a ritrovarci nel bel mezzo di una sfilata rievocativa.
Infatti non lo sapevamo, ma quando siamo state lì era festa nazionale e le popolazioni di origine ispaniche e quelle delle ex colonie, anche quelle d'oltremare, si vestono con i costumi tipici e fanno una sfilata tra le vie della città, cantando e ballando come da loro tradizione con questi abiti straordinari.
Un cordone di gente li accompagna per vie di Madrid; la musica si diffonde in ogni dove e mentre girovaghi tra le vie luminose e i palazzi dagli elaborati fregi, la musica ti avvolge in sottofondo.
Naturlamente i musei sono fantastici, niente da dire, le opere incredibili, ma per questo una guida sull'arte di Dalì, Picasso e Goya è sicuramente più attendibile di me, anche se il mio preferito resta il Reina Sofia per i contenuti e il percorso, mentre l'architettura del Prado e le sue stanze ti riportano indietro nel tempo.
Il Parco del B. Ritiro ti trasmette pace e serenità, il Rastro ti fa vedere come vive la gente del posto, i vicoli ed i localini nei dintorni di Placa Major sono un misto di turisti ed indigeni, il Palazzo Reale e la Cattedrale illuminano a giorno le notti più buie e il Mercato di S. Miguel ti fa tornare con la mente ai bistrò di Nizza all'ora dell'aperitivo.
Non dimenticate di mangiare il bocadillo con i “calamares” e con il “jamon”, oltre ai churros con la cioccolata calda ... non potete tornare a casa senza averli assaggiati e se poi vi piace il baccalà la tortilla è fenomenale!!!
Ci rivedremo presto per riassaporare la dolce vita madrilena: hasta luego!

venerdì 1 aprile 2011

Caraibi ... con uno sguardo a Miami

Ci siamo: sono diventata un personaggio da cinepanettone: Natale a Miami e Capodanno ai Caraibi!
Ho appena prenotato le prossime vacanze, manca un po' di tempo, ma è l'unico modo per contenere i costi già abbastanza esorbitanti :-(
E' iniziato tutto come un gioco e poi eccoci qua a tirar fuori il grano.
Il programma di viaggio è il seguente: partiamo e arriviamo a Miami in tempo per scartare i regali di Natale in spiaggia, attività secondo me davvero goduriosa, pensando a quelli che si ritrovano semmai sotto 30 cm di neve e con il camino acceso e tu? in spiaggia con un bel biberone ghiacciato!
Poi ci si imbarca per una crociera di 8 giorni tra le isole dei Caraibi dalle Bahamas a Puerto Rico passando per le Virgin Island Americane e finendo a Grand Turk.
Ecco cosa si dice delle nostre tappe:
Nassau: capitale delle Bahamas costruita dagli inglesi nel '600 è stata rifugio dei pirati dei Caraibi che assalivano i galeoni mentre facevano rotta verso l'Europa carichi di merci e beni preziosi.
San Juan: è la capitale della più piccola isola delle Grandi Antille (Puerto Rico) dove l'impronta della colonizzazione spagnola è ancora forte; qui si può vedere il più grande radiotelescopio del mondo, le grotte del Rio Camuy (in mezzo alla giungla) e molti siti archeologici interessanti.
Saint Thomas: fa parte delle Isole Vergini Americane e questa volta siamo nelle Piccole Antille; è considerato il paradiso dei velisti con richiami a tradizioni africane ancora vivissime.
Grand Turk: arcipelago corallino, politicamente territorio d'oltremare inglese, la cui economia è basata su turismo, pesca e servizi finanziari offshore (ops!); la cucina tipicamente creola è ricca di pesce accompagnato da riso o fagioli, meritano inoltre particolare menzione i frutti di mare ed i crostacei (è la mia isola!) e poi non bisogna dimenticare, tra i souvenir da portare a casa, anche una bottiglia di rum ... ;-)
Per Miami invece vi farò un resoconto dettagliato al mio ritorno, in quanto la mia missione sarà la scoperta della città nella sua veste meno “vanziniana” oppure alla fine potrei decidere di unirmi alla massa e vivere come in un “film”: lo scopriremo solo vivendo (...disse qualcuno ... )